I miniassegni: ve li ricordate?

 

 

I miniassegni furono un particolare tipo di denaro che circolò in Italia alla fine degli anni settantain sostituzione degli spiccioli che in quel periodo scarseggiavano e che fino ad allora erano stati sostituiti da caramelle, francobolli, gettoni telefonici e in alcune città anche biglietti di trasporto pubblico.

Il 2° Corpo Polacco in Italia

Durante il secondo conflitto mondiale fu richiamato in Italia, per collaborare con le truppe alleate, il 2° Corpo Polacco, comandato dal generale Anders.

L’aiuto fu decisivo in diverse occasioni ma per tutte ricordiamo l’impresa eroica di Montecassino.

Gli Stati Confederati Americani

 

Il 20 dicembre 1860 a Charleston nella Carolina del Sud i delegati degli Stati Sudisti sottoscrissero una ordinanza di secessione. L’anno successivo, il 6 marzo, John H. Reagan, originario del Texas, ricevette l’incarico di Postmaster General.

Inizialmente fu confermata la validità dei francobolli dell’Unione e le tariffe allora in vigore. Ma il 23 dello stesso mese il Presidente Davis promulgò un decreto che prescriveva nuove tariffe e chiedeva al Postmaster di provvedere ad una nuova emissione di francobolli.

La nuova emissione fu attuata solo nel mese di ottobre ed in questo lasso di tempo ritroviamo le più svariate affrancature alquanto provvisorie, sino ad avere quelle con i famosi “Postmaster” etichette create ad hoc dai singoli uffici postali anche su carta di fortuna.

Al bando di gara per l’aggiudicazione della stampa parteciparano diverse ditte ma solo una ubicata negli stati secessionisti, che ovviamente vinse l’appalto: la Hoyer & Ludwig di Richmond.

Inizialmente il soggetto doveva essere una bandiera ma poi di sua iniziativa la ditta decise di effigiare il Presidente Jefferson Davis, prendendo spunto da una carta da visita con il suo ritratto.

Il modello 73

 

 

Modello utilizzato negli anni passati dagli uffici postali quando le corrispondenze tassate , cioè munite di segnatasse o o di impronte di macchine affrancatrici sostitutive, dovevano essere rispedite ad altri uffici per cambio di residenza dei destinatari o rinviate ai mittenti per qualsiasi causa, venivano accompagnate dalle seconde parti dei modelli 77 di richiesta di abbuono dei segnatasse applicati.

L’ufficio ricevente, accertatane la regolarità, restituiva detto modello 77, dopo avervi applicato e annullato col bollo datario segnatasse per importo uguale alle tasse ricevute.

L’ufficio mittente, durante il lasso di tempo intercorrente tra l’invio e la restituzione della richiesta di abbuono, giustificava l’uscita dei segnatasse, comprendendo tra i sospesi di cassa la parte prima del mod. 77; ricevuta poi la seconda parte, eliminava il sospeso, versandolo alla cassa provinciale, secondo la speciale procedura di contabilità postale.

Un intero personalizzato

 

In tempi passati, quando veicolare la pubblicità della propria attività commerciale, non era così facile in assenza dei media che abbiamo oggi, si ricorreva anche alla posta.

Su questo intero, partito da Laino Borgo, in provincia di Cosenza,  e diretto a Napoli, la locale Farmacia ha apposto il suo timbro.

Hufeisenstempel ( Annullo a ferro di cavallo )

 

E’ una forma di annullo utilizzato in Germania nel 19 ° secolo con una data e un’ora aggiuntiva. Così chiamato per la somiglianza con la forma del “ferro di cavallo” ( ricordiamo una identica denominazione riguarda gli annulli sui francobolli di Sicilia ). I primi annulli a ferro di cavallo risalgono all’aprile del 1864 nell’ufficio postale di Colonia con la denominazione “Coeln”. Utilizzato in vari distretti postali della Germania, lo ritroviamo ancora utilizzato in periodo Reich e alcuni fino al 1880. Ci sono due varianti di base di questo annullo, con o senza un ponte. Per approfondire http://www.hufeisenstempel.de/

Il battaglione San Marco in Cina

 

Lettera da Tientsin , 9 ottobre 1940, con annulli in viola del “Battag. Italiano in Cina – Tientsin”

e bollo 18/A del censore di Roma. Al verso fascetta di “Verificato per censura” apposta a Tientsin.

 

Gli interessi italiani in Cina, concentrati nella concessione di Tientsin, richiesero alla fine del 1924 la presenza di truppe italiane. L’Italia inviò il 1° novembre la nave Libia con una compagnia decidendo di istituire un corpo di occupazione italiano al quale destinò anche il reparto del battaglione San Marco giunto in Cina con la nave San Giorgio. Scoppiato il secondo conflitto mondiale furono dislocate in estremo oriente le cannoniere Lepanto e Carlotto; il 9 settembre 1943 queste unità furono autoaffondate a Shangai ed il personale compreso il battaglione San Marco a Tientsin, furono fatti prigionieri dai giapponesi. Alla resa del Giappone gli uomini della San Marco furono presi in consegna dalle nuove truppe di occupazione e, quali collaborazionisti per la loro adesione alla Repubblica di Salò, finirono in un campo di concentramento e furono rimpatriati solo nella primavera del 1947.